Costruita intorno al XIII secolo per volontà di Federico II, rappresenta con le sue forme geometriche un punto di contatto tra il “mondo visibile e quello invisibile”. L’ottagono su cui si poggia la struttura è il simbolo dell’elemento terra ed il numero 8, collegato idealmente all’infinito, ricorre in diverse parti della fortezza. Sulle due colonne che fiancheggiano il portale d’ingresso sono accovacciati due leoni, quello di destra che guarda verso sinistra e viceversa, rivolti verso i punti dell’orizzonte in cui il sole sorge nei due solstizi d’estate e d’inverno. La sua posizione sarebbe stata studiata in modo che nei giorni di solstizio ed equinozio le ombre gettate dalle pareti abbiano una particolare direzione. A mezzogiorno dell’equinozio di autunno, ad esempio, le ombre delle mura raggiungerebbero perfettamente la lunghezza del cortile interno, ed esattamente un mese dopo coprono anche l’intera lunghezza delle stanze. Due volte l’anno,l’8 aprile e l’8 ottobre, anche in questo caso ritroviamo la simbologia connessa al numero 8 e all’infinito, un raggio di sole entrerebbe dalla finestra nella parete sudorientale e, attraversando la finestra che si rivolge al cortile interno, illuminerebbe una porzione di muro dove prima era scolpito un bassorilievo. Alle cinque cisterne d’acqua presenti sotto le torri, si collegherebbero idealmente cinque camini all’interno per simboleggiare il “Battesimo dell’acqua ed il Battesimo del fuoco”.
La fortezza di Castel del Monte è inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 1996, è anche raffigurata sulla versione italiana della moneta da 1 centesimo di euro.

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