“Credo nella potenza del soffione, quel piccolo fiore selvatico che nasce ostinato tra le pieghe dell’asfalto e anche in mezzo a mille difficoltà riesce comunque a farcela”. È questo uno stralcio del monologo ‘Credo’ (di S. Cristicchi), da cui ho tratto spunto per esprimere profonde riflessioni.

Il soffione anche detto dente di leone o tarassaco è una pianta erbacea e perenne, che cresce spontaneamente in ogni luogo e in qualsiasi condizione metereologica; è dunque un fiore estremamente tenace nonostante il suo aspetto fragile e delicato.

Ciò che lo caratterizza è la sua forza di crescere anche nell’asfalto creando crepe ed insenature nel cemento, che sono il segno della sua lotta per arrivare alla luce e alla vita. Emblematicamente rappresenta dunque per me l’anima che si purifica e che conduce con tenacia ed ostinazione l’uomo a vedere la luce e dunque ad abbracciare la vera vita, e ad accogliere il coraggio di amare in modo autentico e puro.

Altra sua caratteristica è infatti anche l’estrema delicatezza (connessa alla purezza del fiore germogliato) nell’affidarsi, per continuare a vivere e riprodursi, al vento che soffia i suoi piccoli semi in direzioni diverse dando origine a nuovi e innumerevoli boccioli. 

Infatti nel periodo dell’infruttescenza il fiore, di colore giallo, si trasforma in un ciuffo di peli bianchi pronti a volare alla prima brezza, trasportando i germogli verso nuovi habitat.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *