Hai mai sentito parlare di questa misteriosa relazione tra il peccato originale e il bacio di Dio?

Prima di approfondire questo affascinante arcano è necessaria una riflessione sulla creazione dell’universo, del mondo, dell’uomo e della donna e del peccato originale presente nel libro della Genesi.

Una storia affascinante

Dio, in principio creò i cieli e la terra ed il creato con tutti gli esseri viventi, poi creò a sua immagine l’uomo, maschio e femmina e con la benedizione donò la grazia della fecondità. Successivamente, la creazione dell’uomo e la donna sembra ripetersi nel testo, quando, il Signore inserì l’anima nell’essere umano e creò il Paradiso collocandovi l’uomo che aveva plasmato e fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Comandò di mangiare dall’albero della vita, ma di non nutrirsi dall’albero della conoscenza del bene e del male. A questo punto, Dio concesse il potere di dare il nome a tutti gli esseri viventi e creò la donna a partire dalla costola dell’uomo. In effetti, la seconda creazione dell’uomo e la donna è un vero enigma carico di significato. La prima creazione dell’uomo e la donna si manifesta dopo la creazione dell’universo, del mondo e di tutti gli esseri viventi, sia animali che vegetali. Nasce così il macrocosmo. Poi, Dio creò l’uomo e la donna come microcosmo, riflesso del macrocosmo. Nella seconda creazione, Dio inserì l’anima nell’uomo per donargli la sua singolarità, caratteristica che rende speciale ogni essere umano. Da quel momento, Dio istituì il Sacramento del matrimonio tra uomo e donna. Nel giardino dell’Eden l’uomo e la donna senza peccato originale vivevano nudi e senza vergogna. Il diavolo, invidioso dei poteri speciali dell’essere umano creato ad immagine e somiglianza di Dio, organizzò un inganno per far cadere in peccato originale la donna e l’uomo. Si presentò sotto forma di serpente ad Eva aprendo il discorso subito con una menzogna. Infatti disse il serpente alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Innanzitutto è opportuno valutare come opera l’avversario. Notiamo che approfitta dell’assenza dell’uomo per tentare la donna, quindi, come prima operazione “divide” l’uomo e la donna. Alla prima dichiarazione falsa, Eva sembra rispondere correttamente, ma ad una più minuziosa analisi, osserviamo l’assenza di un dettaglio. Dio prima di tutto diede un comando e poi una possibilità riguardo al nutrirsi dall’albero della vita, infatti è scritto: Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». L’azione del demonio sembra esprimersi secondo una sequenza ben precisa: divisione, menzogna, caos, illusione. Dopo aver diviso la donna dall’uomo, le propone bugie, la confonde e la illude di ottenere un potere maggiore personale rispetto alla sua condizione di partenza: “sarete come Dio”. In questo scenario, la donna cade in errore attraverso i suoi sensi fisici. Non a caso il testo racconta: “la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.  Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”. La prima conseguenza del peccato originale è il passaggio dall’unità spirituale alla dualità materiale. Dal sommo bene, si passa all’esperienza del bene e del male. Il frutto proibito entra con il bene ed il male dentro l’uomo e la donna destinati a perdere anche il discernimento della realtà. La conoscenza da oggettiva, diviene soggettiva. Altra conseguenza è la sensazione di “vergogna” nel vedersi nudi, dunque, la malizia entra nei cuori, dove prima regnava la purezza. Ma il danno più grave, è l’arrivo della morte. L’uomo e la donna, da immortali diventano mortali.

L’intervento di Dio dopo il peccato originale

L’uomo e la donna si nascosero per paura dalla presenza di Dio, ma il Signore chiamò l’uomo e gli chiese: “dove sei?”. Ancora oggi, Dio pone questa domanda a tutti: “dove siete?”

Questa domanda nasconde altri quesiti: dove sei nel senso di dove ti trovi come stato spirituale e fisico. Una riflessione offerta come dono di soccorso all’umanità per uscire da situazioni difficili. Dopo il peccato inizia un dialogo tra Dio, l’uomo, la donna e il demonio sotto forma di serpente. Questa conversazione si traduce nella triplice maledizione. Dio condanna il serpente a mangiare la polvere della terra, la donna alle sofferenze del parto e l’uomo al lavoro per ottenere i beni essenziali per la vita. Inoltre genera inimicizia tra il serpente e la donna. Poi l’ultima pena inflitta da Dio, cioè la morte e la cacciata dal Paradiso. Queste tremende maledizioni di Dio, preparano la strada però alla possibilità del perdono, perché Dio è Verità, Amore e Giustizia e non potendo entrare in contraddizione con le sue speciali qualità, Dio ha la necessità di fare giustizia prima di poter offrire il perdono ed il suo amore, tutto in relazione alla verità.  Ad una visione superficiale, la punizione maggiore sembra essere inflitta all’uomo e la donna attraverso le sofferenze fisiche e la morte, mentre al serpente viene inflitto il castigo di strisciare e nutrirsi di polvere per tutti i giorni della sua vita. Attenzione, il serpente, avrà sempre da mangiare e non dovrà a differenza dell’uomo “lavorare” per nutrirsi. La conseguenza di questa condizione, di aver a disposizione sempre l’essenziale, genera il non bisogno di aiuto. L’autosufficienza è il segno della punizione terrificante inflitta al demonio. Tale situazione, non permette al demonio di dover mai chiedere aiuto, in quanto da un punto di vista simbolico, possiede tutto sul piano materiale, ovvero la polvere. Dunque il demonio, in possesso dei beni materiali in maniera totalizzante, non avrà mai la necessità ed il desiderio di pregare Dio per un supporto.

A differenza, l’uomo e la donna immersi nell’esperienza del bisogno e della sofferenza, ottengono la necessità di pregare per ricevere un aiuto. Dunque, Dio con il demonio ha chiuso ogni tipo di contatto, mentre con gli esseri umani, anche in stato di peccato originale, ha offerto la possibilità di comunicare con la preghiera, il culto ed i Sacramenti.

Il perdono dei peccati grazie al sacrificio di Gesù

Dio esercita il suo grande amore, invertendo la sequenza del male causata dal serpente, rigenerando prima Eva, attraverso la Grazia donata a Maria di ospitare in grembo lo Spirito Santo per la nascita di Gesù, il nuovo Adamo e prepara la strada del possibile perdono. Ma facciamo un passo indietro. Ad un certo punto, tra le maledizioni inflitte all’uomo, dopo il peccato originale, il testo cita le spine prodotte dal terreno coltivato. Quelle spine di maledizione che Gesù trasmuterà in benedizione indossando la “corona di spine”.  “Ecco, tutto è compito” disse Gesù in croce come ultime parole. Grazie al Sacrificio di Gesù, morto e risorto per il bene dell’umanità, oggi molti hanno la possibilità nel giorno del Giudizio Universale di ottenere, in base alla fede e le opere, il ritorno in Paradiso o la condanna all’inferno dove risiede il demonio con gli angeli caduti.

Il bacio di Dio e la piccola esperienza dell’amore in Paradiso

Per comprendere cosa sia il bacio di Dio è fondamentale analizzare i sensi fisici coinvolti nel peccato originale. L’unico senso fisico a non essere coinvolto è l’olfatto, infatti, nella seconda creazione Dio inserì “l’alito di Vita attraverso le narici”. Dove passa Dio nulla è corruttibile e mortale. Ovviamente l’immortalità è riferita all’Anima che passa dalle narici e ed entra nell’uomo da cui sarà tratta la donna per rendere “l’uomo vivente”. Grazie a questo “Soffio Divino”, ancora oggi possiamo sperimentare in piccola parte la bellezza della vita in Paradiso. Infatti, quando vogliamo esprimere un gesto di bene puro e di grande affetto strofiniamo il nasino con la persona amata e dentro di noi si scatena una gioia immensa ed assaporiamo l’amore che connette le anime. Accompagnare questo gesto con una preghiera, prima o dopo, incrementa l’esperienza dell’amore infinito. Si sperimenta in piccola parte l’unità perduta, respiriamo l’eco dell’eterno ed aspiriamo al ritorno in Paradiso.

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